partecipare è libertà

no tav

02.04.2017 13:15

I Cobas esprimono solidarietà a Nicoletta

e agli 11 NO TAV condannati dal tribunale di Torino”

 

24 anni di carcere per una giusta Resistenza

Oggi 28/3/2017 giunge la condanna da parte del tribunale di Torino
ai 12 attivisti No Tav processati per i fatti del 3 marzo 2012 (vedi Rinaudo
chiede 40 anni di carcere per un blocco autostradale)
2 anni di carcere a testa per chi, insieme a centinaia di persone e
all’interno di un’intensa settimana di mobilitazione della valle,
protestò contro le dichiarazioni dell’allora premier Monti decidendo
di bloccare l’autostrada più cara d’Italia per 20 minuti.
Proprio il Monti che in questi giorni a Roma ha sventolato la bandiera
della UE (istituzione servile solo alle leggi della finanza e
responsabile delle politiche di austerità) ai 60 anni dalla sua
fondazione e che in passato non ha esitato a “sputare in faccia” (non
troviamo termine più appropriato) al dolore ed alla rabbia di migliaia
di persone che in Valle, come in tutta Italia, si mobilitavano in
solidarietà a Luca e per chiedere l’interruzione di un’opera
distruttiva ed inutile.
Nonostante il tribunale di Torino, insieme alla procura dei pm con gli
elmetto, cerchi di riscrivere la storia di quegli anni a colpi di
sentenze e regalando anni di carcere come se fossero noccioline, noi
percepiamo chiara la vendettadi uno Stato che non si rassegna al fatto
che esista, ancora oggi, un popolo indomabile e sordo alla sua
retorica e alle sue bugie.
Noi e i tantissimi No Tav di tutta Italia siamo invece l’esempio e la
memoria vivente di quei giorni in cui la Val di Susa rimase bloccata
per giorni interi, in cui da Bussoleno come a Palermo, passando da
decine città d’Italia, migliaia di persone scesero in piazza con
blocchi e cortei, arrivando addirittura a scontrarsi con la polizia a
difesa di stazioni ed istituzioni, e denunciando a gran voce
l’ingiustizia subita dagli abitanti della valle.
Noi in quei giorni non denunciammo nessun tradimento, poiché le carte
erano state svelate da tempo,  bensì agimmo una rottura, insanabile,
con un sistema che aveva quasi ucciso Luca e che con immenso sdegno
aveva continuato a muovere le ruspe a pochi metri dal suo corpo
gravemente ferito.
Possono anche condannarci, dare libero sfogo alla vendetta per quei
giorni (come molti altri), ma la distanza etica, morale e politica tra
chi pratica una giusta resistenza e chi invece prova riprodurre un
sistema di sfruttamento è talmente limpida da non necessitare di altre
parole. La storia, lo sappiamo, ci darà ragione.
Solidarietà ai coraggiosi della Valsusa ed un ringraziamento ai
numerosi No Tav da tutta Italia che ci stanno inviando attestati di
solidarietà.
Libertà per tutti i No Tav!
Libertà per la Val di Susa!

da notav.info

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