partecipare è libertà

lettera consigli di classe

10.04.2020 15:29

Gentile Dirigente,
p.c. Docenti ……
In merito alla circ n --- del ---- di “convocazione” dei Consigli di classe desidero porgere alla sua attenzione alcune
problematiche su cui, in questi tempi di distanza fisica, non abbiamo occasione di ragionare insieme con le modalità
consuete.
Premesso che condivido pienamente l’intento di organizzare momenti di confronto tra colleghe e colleghi, in parte
già partiti anche in modo spontaneo, per scambiarsi opinioni sull’esperienza in atto e organizzare le attività, nutro
forti perplessità sull’ idea che tali incontri possano legittimamente essere equiparati al funzionamento dell’organo
collegiale denominato Consiglio di classe e normato nel Testo unico sulla scuola.
In assenza di una regolamentazione nonché di una normativa di riferimento, le modalità di svolgimento e i processi
deliberativi dei CdC svolti in videoconferenza presentano a mio avviso diversi elementi di criticità. Vorrei ad esempio
evidenziare che la modalità online non assicura la presenza di tutti i componenti , che lo strumento utilizzato non
assicura modalità di discussione equiparabili a quelle delle riunioni in presenza, che non assicura neppure la privacy
e la riservatezza necessaria in un contesto in cui vengono trattati dati sensibili degli alunni poiché nessuno
garantisce che terzi non ascoltino quanto discusso, né che i dati riservati siano adeguatamente tutelati, visto che la
scuola non dispone di una piattaforma informatica specifica, ma fa ricorso ad uno strumento come google-meet
che risulta vulnerabile e inappropriato per lo svolgimento di tali riunioni e comunque di proprietà di colossi privati le
cui modalità di azione e profili etici lasciano, al di là delle assicurazioni eventualmente fornite, a dir poco perplessi (e
questo è a dire la verità un problema generale che investe tutta la didattica a distanza ).
Ci tengo a precisare che quanto i docenti stanno facendo e continueranno a fare in questa situazione emergenziale
ed imprevedibile [per quanto lo si possa considerare “eticamente e deontologicamente dovuto”] viene svolto a
carattere volontario e non può essere soggetto a vincoli di obbligatorietà; è volto a mantenere il ruolo di presidio
della scuola ed è diretto a sostenere studenti e studentesse sotto tutti i punti vista, didattico e non solo.
Ciò che più mi interessa rimarcare è che l’obiettivo, che condivido, di tali incontri collegiali sarebbe comunque
garantito anche da riunioni più informali che potremmo definire di “confronto tra membri del CdC” e non presentate
nella veste ufficiale di Consigli di classe. Si tratterebbe cioè di chiarire che tali riunioni non dovrebbe prevedere
momenti formali di registrazione delle presenze, verbalizzazione e delibera, che non sono previsti e regolamentati
da nessuna norma. Ritengo che l’assenza di questi elementi non inficerebbe in alcun modo l’utilità pratica degli
incontri di coordinamento ed eviterebbe il rischio di procedere ad atti privi di validità giuridica.
In definitiva preciso che, oltre a condividere l’obiettivo sotteso dalla “convocazione” e riconoscendo la correttezza
della stessa in quanto non si configura come “ordine di servizio”, auspico che si possa procedere, come del resto è
stato fatto fino ad ora, utilizzando il “buon senso” in uno spirito di piena collaborazione per far fronte alla situazione.
Cordialmente

PS: per chi fosse interessato segnalo questo link che contiene riflessioni sul tema: https://www.cobasbologna.it/blog

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