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I Cobas e la cassa integrazione «D’obbligo essere informati»

17.11.2016 20:03

La posizione rispetto allo sciopero del marmo indetto da Cgil e Uil per mercoledì: «Il nuovo procedimento della Cigo merita di essere approfondito bene»

CARRARA. In una nota, i Cobas del marmo intervengono sul caso dello sciopero indetto da Cgil e Uil della categoria del settore Lapideo, uno sciopero di otto ore per tutto il settore contro la modifica della procedura della Cassa integrazione .

E sull’argomento, osservano: «Il Cobas marmo il 9 novembre ha convocato il proprio direttivo con all'ordine del giorno proprio la questione del nuovo procedimento di concessione delle integrazioni salariali ordinarie (Cigo) predisposto dal Decreto ministeriale n° 95442 del 15 Aprile 2016, sui criteri di esame delle domande di concessione dei trattamenti di integrazione salariale ordinaria. Il direttivo apprende dal documento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (D.Lgs 14 Settembre 2015 n° 146) che questo cambiamento attuato dalla riforma del lavoro (Jobs act) non toglie la Cigo ma attua dei cambiamenti sulla presentazione delle domande di richiesta di concessione della cassa integrazione per eventi meteorologici, che sono: l'eliminazione delle commissioni che autorizzavano la concessione, l'obbligo di allegare alla domanda la relazione tecnica e il bollettino meteo probatorio, il tutto deve essere trasmesso telematicamente all'istituto; se le domande non sono compilate correttamente l'Inps può non accettarle. Come noto - si aggiunge - nella normalità dei casi, le aziende mettono a conguaglio verso l'Inps gli importi precedentemente anticipati ai lavoratori, ma vedendosi bocciare la richiesta pensano di poter richiedere il rimborso al lavoratore stesso dell'importo anticipato, o sostituendo in ferie le ore anticipate come Cigo. Questo - si specifica - per noi Cobas Marmo è sbagliato però crediamo che le aziende devono mettersi in testa che un lavoratore ha diritto ad accedere alla Cigo quanto le condizioni meteo sono avverse e il cantiere deve chiudere. Se un'azienda decide volontariamente di non presentare la domanda per l'integrazione e non chiude il cantiere tenendo in cava i lavoratori, deve garantire ad essi un locale idoneo, igienico, comodo e confortevole per tutto il tempo in cui le intemperie obbligano la non prestazione lavorativa; si ricorda che prima della nascita della cassa integrazione ordinaria alle cave, era stato istituito

contrattualmente il quarto piovoso che garantiva quanto meno la retribuzione di un quarto di giornata, che poi è diventato il limite massimo di durata per il trattenimento obbligatorio da parte dell'azienda dei propri dipendenti sul posto di lavoro, trascorso tale periodo gli addetti al lavoro impossibilitati dalla meteorologia avversa ad adempiere all'attività lavorativa e se non esistono i locali idonei per il trattenimento, hanno la facoltà di abbandonare il cantiere e usufruire dell'integrazione salariale. Se la richiesta della Cigo dovesse essere respinta il lavoratore però ha diritto ad essere retribuito per l'intera giornata lavorativa, il che vuol dire che chi sbaglia paga, se la richiesta non è stata compilata correttamente non è certamente colpa del lavoratore ma bensì dell'azienda».

Pertanto, «Le conclusioni del nostro direttivo sono state che: i lavoratori in primis devono essere informati e poi solo dopo un confronto con gli stessi si possono intraprendere delle iniziative congiunte

per contestare queste modifiche (che sicuramente faranno poco rumore a livello nazionale). Invitiamo tutti i nostri iscritti che intendono partecipare allo sciopero a essere presenti alla riunione indetta da Cgil e Uil di categoria, noi ci saremo», conclude il segretario Dino Novembri.

fonte articolo:

iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2016/11/13/news/i-cobas-e-la-cassa-integrazione-d-obbligo-essere-informati-1.14408947?refresh_ce

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