partecipare è libertà

AL LAVORO COME IN GUERRA !

31.01.2019 11:22

- AL LAVORO COME IN GUERRA !

AL LAVORO COME IN GUERRA !
DI SEGUITO IL BOLLETTINO DELL'ECATOMBE  DEI 1133 MORTI DEL LAVORO NEL 2018 , CHE VANNO AD AGGIUNGERSI AI 100.000 UCCISI DALLA REPUBBLICA ITALIANA, OVVERO DAI PADRONI, DAL PARLAMENTO , DALLA MAGISTRATURA E DAI GOVERNI.
UNO STRAZIO INFINITO . UNA STRAGE PERMANENTE, CHE NON TROVA SOLUZIONI POLITICHE VISTA LA SOCCOMBENZA DEI LAVORATORI VOTATI ALLA MORTE PUR DI GARANTIRSI  UNO STRACCIO DI SOPRAVVIVENZA, DI FRONTE A RAPPORTI DI LAVORO E LEGGI CHE PROTEGGONO ESCLUSIVAMENTE L'IMPRESA E IL PROFITTO.
" TI SPREMONO E TI BUTTANO" . IN ATTESA DI RIALZARE LA TESTA, DELLA RIPRESA DEL CONFLITTO GENERALIZZATO E DEI RAPPORTI DI FORZA, FACCIAMO LA MASSIMA ATTENZIONE ALLA SALUTE E ALLA SICUREZZA DEL LAVORO.
RICORDIAMOLO, " PRIMA DI TUTTO LA SALUTE E LA SICUREZZA DEL LAVORO".
LAVORIAMO CON LENTEZZA,PRATICHIAMO L'ASSENTEISMO, DENUNCIAMO LE CRITICITA',RIFIUTIAMO I COMANDI SBAGLIATI,SCIOPERIAMO IN AUTOTUTELA.
RIVOLGETEVI AI COBAS E AI LORO SPORTELLI LEGALI GRATUITI.
COBAS  LAVORO  PRIVATO
Incidenti sul lavoro, Inail: “L’anno scorso 1.133 denunce di infortuni mortali, in aumento del 10%”
Le
denunce di incidenti, compresi quelli non mortali, sono state 641.261,
+0,9% rispetto al 2017. In salita anche le patologie di origine
professionale, che sono state 59.585: il 2,5% in più. In agosto 132
decessi contro i 78 di agosto 2017: ci sono anche 15 vittime del ponte
Morandi. Numeri in salita nei comparti Industria e servizi e nel settore
pubblico, che passa da 104.393 a 105.898 casi tre quarti dei quali
riguardano studenti delle scuole pubbliche
Nel 2018 sono aumentate del 10,1% le denunce di infortuni mortali sul lavoro presentate all’Inail. I morti sono stati 1.133, 104 in più rispetto alle 1.029 del 2017. In quasi tutti i mesi del 2018 il numero delle denunce di casi mortali è stato superiorerispetto agli stessi mesi dell’anno precedente: spicca agosto, con 132 decessi contro i 78 dell’agosto 2017 (quasi il 70% in più), alcuni dei quali causati dai cosiddetti incidenti “plurimi”, quelli che causano la morte di almeno due lavoratori. Tra questi ci sono il crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 morti sul lavoro su 43 vittime totali e i due incidenti stradali avvenuti in Puglia, a Lesina e Foggia, in cui hanno perso la vita 16 braccianti.
Allargando l’analisi a tutti i 12 mesi, nel 2018 si sono verificati 24
incidenti plurimi che sono costati la vita a 82 lavoratori, rispetto ai
15 incidenti plurimi del 2017, che hanno causato 42 morti.
Le denunce di incidenti sul lavoro, compresi quelli non mortali, sono state 641.261 (+0,9%
rispetto al 2017, quando erano state 635.433). In salita anche le
patologie di origine professionale denunciate, che sono state 59.585:
il 2,5% in più, pari a 1.456 casi aggiuntivi rispetto ai 58.129
dell’anno precedente. Sono aumentati sia i casi avvenuti sul lavoro,
passati da 539.584 a 542.743 (+0,6%), sia di quelli in itinere, cioè
nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un incremento del 2,8%, da 95.849 a 98.518.
Tra gennaio e dicembre 2018 il numero degli infortuni è aumentato dell’1% nella gestione Industria e servizi (dai
497.220 casi del 2017 ai 502.156 del 2018) e dell’1,4% nel Conto Stato
(da 104.393 a 105.898, tre quarti dei quali riguardano studenti delle scuole pubbliche statali). In Agricoltura si registra invece un calo dell’1,8% (da 33.820 a 33.207).
L’analisi
territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio nel
Nord-Ovest (+1,1%), nel Nord-Est (+2,2%) e al Sud (+0,8%) e un calo al
Centro (-0,8%) e nelle Isole (-1%). Tra le regioni con i maggiori
incrementi percentuali si segnalano laProvincia autonoma di Bolzano (+5,4%), il Friuli Venezia Giulia e il Molise (+3,9% per entrambe), mentre i decrementi maggiori sono quelli che sono stati rilevati nella Provincia autonoma di Trento (-6,5%), in Valle d’Aosta (-4,5%) e in Abruzzo (-3,2%).
L’aumento
che emerge dal confronto tra il 2017 e il 2018 è legato prevalentemente
alla componente maschile, che registra un +1,4% (da 406.689 a 412.300
denunce) rispetto al +0,1% di quella femminile (da 228.744 a 228.961).
L’incremento ha interessato soprattutto i lavoratori extracomunitari (+9,3%)
e in misura minore quelli comunitari (+1,2%), mentre le denunce di
infortunio dei lavoratori italiani, che rappresentano circa l’84% del
totale, sono in calo dello 0,2%. Dall’analisi per classi di età emergono
incrementi per la fascia fino a 34 anni (+4%) e tra i 55 e i 74 anni
(+3,2%). In flessione, invece, le denunce per le fasce 35-44 anni
(-3,7%) e 45-54 anni (-0,9%).
Le denunce di patologie professionali sono state 59.585 (+2,5%). Il
90% è rappresentato da: patologie del sistema osteo-muscolare e del
tessuto connettivo (36.637 casi); patologie del sistema nervoso (6.681,
con una prevalenza della sindrome del tunnel carpale) e dell’orecchio
(4.574); patologie del sistema respiratorio (2.613) e dai tumori
(2.461).

Indietro

Cerca nel sito

© 2016 Tutti i diritti riservati.